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la casa leggera - progetto di 14 alloggi con sistemi bioclimatici a Itri

2009 CONCORSO NAZIONALE DI PROGETTAZIONE ERNESTO LUSANA con Claudia Tombini, Elisabetta Trainotti

L’importanza della comunità, del sentire pubblico e dell’impegno del singolo nella garanzia del rispetto di valori comuni partono da un abitare  consapevole e volto ad una convivenza partecipata.

Il progetto rivolge grande attenzione verso una rinnovata forma del “fare societa’” che contemperi allo stesso tempo le istanze del vivere tradizionale con la flessibilità degli usi contemporanei. 

Questa scelta ha portato a formulare una impostazione tipologica degli alloggi nella quale l’adattamento della tipologia distributiva del ballatoio con la forma mediterranea del patio permette la socializzazione, conservando però un senso di maggiore privacy. 


Il patio, o serra interna distributiva, vuole infatti richiamare la tipologia del vecchio cortile coltivato a giardino, mirando a svolgere il compito di luogo della socializzazione, dello scambio, del gioco, vero luogo identitario della nuova microcomunita’ che risiederà in questo edificio. Sul patio affacciano infatti le zone comuni volte all’incontro e alla partecipazione, ma anche tutte le zone giorno degli alloggi, che sono strutturate mediante un’area-filtro privata apribile sul patio stesso e dedicabile all’accoglienza inter-familiare e al gioco dei bambini. Le zone notte sono invece affacciate esclusivamente verso l’esterno, in modo da garantire una giusta privacy e maggiore intimità. La necessità di offrire grande potenzialità relazionale e d’uso rispettando al contempo la privatezza  si riflette nella scelta di dotare alcuni tagli di alloggio dei cosiddetti nuclei autonomi, cioè stanze singole dotate di bagno, appartenenti all’alloggio stesso, ma accessibili indipendentemente.

I criteri tipo-morfologici, distributivi e tecnologici nascono in fase di progettazione allo scopo di ottenere l’identificazione tra dispositivo energetico e organismo architettonico. Si è cercato quindi di ottimizzare l’utilizzo di sistemi solari passivi e di flussi termici naturali (conduzione, convezione e irraggiamento).


A questo fine sono stati utilizzati diversi tipi di accorgimenti, che vanno dai sistemi di schermatura di facciata ai meccanismi di ventilazione, raffrescamento e riscaldamento naturale, all’utilizzo del verde come elemento per il controllo termico e della qualità dell’aria, all’utilizzo dell’acqua piovana di ricircolo, ai pannelli fotovoltaici in copertura.


L’identificazione della struttura architettonica con il sistema climatico passivo ha il merito di MINIMIZZARE L’IMPATTO ECONOMICO di quest’ultimo sul costo complessivo del progetto sia al momento della realizzazione dell’opera, sia nell’intero ciclo di vita. La perfetta integrazione e la ridotta presenza di dispositivi meccanici contiene infatti al minimo le pratiche e la spesa manutentiva.


L’edificio è incernierato intorno al PATIO che, oltre a svolgere la funzione distributiva e connettiva, funziona come OASI CLIMATICA, grande congegno bioclimatico a tutta altezza. Infatti ha un funzionamento assimilabile a “torre di ventilazione”,  cioè apparato per il controllo climatico passivo, rivisitando  il principio delle antiche torri badger iraniane.

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